Ognuno deve trovare la sua motivazione per impegnarsi sul lavoro. Carriera, soldi, un buon ambiente di lavoro, etc., sono solo alcune delle opzioni che le aziende, e la società in generale, ci offrono, ma non necessariamente convincono tutti — e alcuni di essi, come la carriera, possono rivelarsi effimeri e contingenti.
Il problema sta in questo fatto quasi banale: trascorriamo sul lavoro molte ore al giorno e inevitabilmente il lavoro che facciamo partecipa alla definizione della nostra identità. Ecco perché le motivazioni che ci spingono al lavoro tutti i giorni sono estremamente importanti e quanto più ne siamo consapevoli, tanto meglio viviamo.
E a me ad esempio soldi, carriera e stabilità lasciano freddina e scettica, e se dovessi lavorare solo sulla base di questi lavorerei con poca voglia e convinzione. La passione per il proprio lavoro è invece un motore ben più potente per me, ma mi sentirei quasi stupida se mi facessi il mazzo che mi sto effettivamente facendo solo per un lavoro che piace a me, ma di cui alla fine traggono vantaggio altri.
E allora che risposta mi sono data rispetto a cosa mi può davvero motivare? Voglio essere riconosciuta come qualcuno che riesce a migliorare i processi e il lavoro altrui. Può sembrare idealista e astratto, ma questa risposta mi fornisce delle linee guida di condotta piuttosto chiare e risponde alle mie attitudini e a quello che effettivamente mi piace fare e mi da soddisfazione. Che poi il riconoscimento sia qualcosa in più di una pacca sulle spalle è decisamente ben accetto! D’altronde, per com’è fatto il mio carattere, non posso certo permettermi né concedermi di lavorare solo per mangiare e avere un tetto sopra la testa.
Che fatica però!
Ciao,
Giulia